"The Call" di Leila Guerriero: Ritratto di una ribelle sfuggente

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La dittatura militare prese piede in Argentina dopo il colpo di stato del 24 marzo 1976, durante il quale la presidente Isabel Perón fu deposta. Davanti alla Casa Rosada, il palazzo presidenziale argentino, a Buenos Aires. - / AFP
La giornalista Leila Guerriero racconta il profilo dell'attivista argentina Silvia Labayru, tenuta prigioniera per ordine della dittatura militare. Un racconto potente su un'eroina stravagante che non vuole mai essere una vittima.
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Mi iscrivoAvvicinarsi, allontanarsi, allontanarsi, riavvicinarsi... Fa tutto questo, il libro inclassificabile che Leila Guerriero dedica all'attivista Silvia Labayru, tenuta prigioniera per due anni presso la Scuola di Meccanica Navale (ESMA), il più grande dei 700 centri di detenzione clandestini sorti in Argentina durante la dittatura militare (1976-1983). In 500 potenti pagine che prendono in prestito spunti da inchiesta, biografia, saggio e narrativa, le prospettive si intersecano per formare un labirinto attorno a questa eroina tragica e orgogliosa, al centro di un dramma di cui non vorrebbe mai essere vittima.
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